Zenone e il foglio
I paradossi di Zenone di Elea (circa 490 a.C. - 425 a.C.)
Discepolo
di Parmenide, Zenone afferma
che la realtà è eterna e immutabile e che il divenire è
solo illusione. Esperienza e ragione sono inconciliabili: ciò
che ci sembra evidente per l'esperienza, alla luce della
‘ragione’ è falso.
Le
argomentazione riportate da
Zenone, nei suoi discorsi, sono
‘razionali’ e quindi difficili da confutare. Achille e la
tartaruga: non se ne conosce il motivo, ma l’eroe, piè veloce,
decide di inseguire e raggiungere una povera tartaruga distante
solo pochi passi. La mal capitata cerca di mettersi in
salvo fuggendo. Tutto sembra a sfavore del povero animale, ma è
solo illusione, perché l’eroe non riuscirà nella sua impresa.
Infatti, quando l’eroe ha
percorso la metà della distanza iniziale dalla tartaruga,
quest’ultima si è allontanata di un piccolo tratto, e quando ha
poi percorso la metà della metà della distanza, la tartaruga ha
percorso un secondo piccolissimo tratto e così via. Riflettendo,
qualche dubbio sulla veridicità dell’esperienza incomincia a
esserci: Achille percorre il primo tratto e impiega un certo
tempo, poi un secondo e poi ancora un terzo e, anche se i tempi
sono brevi, la somma di infiniti tempi non può essere finita;
aumenta sempre, di poco certo, ma aumenta... Sembra ragionevole,
ma il risultato è opposto a ciò che osserviamo.
Il tempo
passa e non ne veniamo a capo: dobbiamo chiedere a aiuto. A chi?
Volti e
nomi appaiono e scompaiono. Sfogliamo le pagine della memoria,
ecco comparire la
faccia bonaria di Bilancia.
Sì,
proprio Bilancia,
il professore del mezzo elettrone. Sì, è la persona giusta, un
insegnante umile, curioso, rispettoso del suo lavoro, con i suoi
fedeli compagni di viaggio, conosciuti negli anni e mai
dimenticati,
che, ordinati e classificati sono sempre disponibili.
Bilancia
accoglie la nostra richiesta di aiuto. Si prepara il campo, come
ci racconterà in seguito,
scrivania, penna, fogli e un righello. Si accomoda e
inizia copiando su un foglio immacolato il discorso di Zenone:
lentamente ne prende visione e annota i dati, poi passa allo
schema. Disegna l’eroe, pronto a correre, e la tartaruga.
Secondo
schema: l’eroe ha percorso metà distanza e la tartaruga si è
allontanata di un piccolo tratto. Bene, secondo percorso e ...
Bilancia mette da parte il foglio e ne prende un secondo
e con aumentata perizia ridisegna lo schema e continua,
ma il risultato è lo stesso: deludente.
Forse
bisogna disegnare la distanza più lunga, in modo da poter
tracciare agevolmente più tratti successivi, ma anche così non
ne viene a capo. Bisogna interrompere prendere una boccata
d’aria, un sorso d’acqua e ripartire dall’inizio con più
energia.
Ma la
pausa non porta giovamento e il tempo, proprio il tempo,
trascorre ed è sera. Bilancia accende il lume da tavolo, nella
vaga speranza di concentrarsi a somiglianza del cerchio
illuminato. I fogli scritti ormai sono tanti,
li cestina con malinconia: tanto lavoro
e nessun risultato!
Sono
rimasti pochi fogli del blocco iniziale; forse è il caso di fare
economia. Ne prende uno,
lo divide in due parti e poi
divide la metà e, quasi
preso da frenesia, divide, divide e, finalmente!, ha
compreso. La somma delle metà successive è sempre meno di uno.
Il
professore si prende un momento di pausa, è soddisfatto si
strofina le mani, allontana lo sguardo dal campo di battaglia e
si abbandona ad un meritato stretching muscolare.
Un mezzo
più un quarto più un ottavo
e .. la somma di infiniti termini non sempre è infinita.
Che bella scoperta,
i colleghi di matematica possono
incuriosire e stimolare gli studenti, la matematica non è
così arida come la si dipinge, anzi è
un bellissimo paesaggio di profondi valli e alti monti:
alcune cime dominano ampi spazi e lo sguardo si perde
all’infinito tutto da scoprire, riflette Bilancia.
Matematicamente come si dimostra che 1/2+ 1/4 + ... 1/n +… si
approssima sempre di più a uno.?
Il professore rimanda, decisione saggia,
adesso è tempo di
godersi la vittoria.
Guido Di
Lorenzo
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