Incontri
Carissimi colleghi,
parto da questo aforisma “I monti sono maestri muti e
hanno discepoli silenziosi” (Goethe) per farvi cogliere
l’essenza profonda dell’esperienza vissuta con i nostri
“discepoli” calata in un contesto diverso da quello scolastico e
a contatto diretto con la natura. Ciò ha creato una grande
alchimia, grazie anche alla presenza costante di un gruppo di
esperti accompagnatori, che in questa lettera ringrazio, i quali
con grande passione, coraggio ed entusiasmo hanno saputo
cogliere e tirar fuori il bello che ogni alunno possiede, ma che
nella scuola fatica a manifestarsi.
Il primo contatto con la natura, nostra amica in molte
circostanze, è avvenuto sin dal primo giorno, durante il quale
ci siamo incamminati lungo un sentiero, esplorando il fitto
bosco della grande Riserva Naturale del Circeo.
La nostra guida ha reso più attenta e consapevole la scoperta di
questi meravigliosi posti e ci ha permesso di comprendere quanto
sia delicato e sottile l’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente.
Appassionante è stata la sfida che ci ha portati sul Punto
Panoramico del Monte Circeo, quasi a toccare con mano il cielo.
Ed è proprio il lungo percorso, pieno di difficoltà, che ha
stimolato i nostri ragazzi, recando loro il piacere di essere
riusciti a compierlo tutto fino alla fine. Ci sono stati momenti
per avanzare, momenti per riposare, aiutare il compagno in
difficoltà affiancandolo, sostenendolo e quando si è scesi
ritornando al punto di partenza, si leggeva nei lori occhi la
gioia del cammino fatto, delle nuove cose apprese, della fatica
impiegata e della cima raggiunta.
La parola “sfida” ha accompagnato anche la nostra divertente
traversata sul dragonboat, canoa cinese, dove tutti assieme
abbiamo remato a ritmo di tamburo, favorendo un’atmosfera che ha
permesso momenti di coesione di forza fisica e mentale. E
scivolando con la canoa sul lungo lago abbiamo potuto ammirare
ampiamente il panorama circostante e le bellezze
archeologiche e naturali. Al termine di ogni impresa vissuta non
è mai mancato un momento di riflessione.
Ritornando al silenzio della citazione iniziale, riconosco in
questa esperienza una forma di comunicazione superiore capace di
dire molto, perché parla il linguaggio delle emozioni, dei
pensieri, delle sensazioni che nessuna forma di comunicazione
verbale saprebbe mai tradurre in modo tanto pieno, intenso e
profondo.
Sono sicura che i mie due simpaticissimi partners della scuola
Faraday che mi hanno supportata, essendo unica donna in mezzo ad
una grande schiera di alunni maschietti staranno sorridendo alla
mia citazione e pensando…”anche la montagna si è arresa ad una
forza della natura superiore: la mia CHIACCHIERA!!!”
Luciana Fiorellino
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